L'orto foresta
di Pietro Zucchetti
L'orto foresta è un sistema di coltivazione agroforestale progettato in permacultura.
Pietro zucchetti lo sviluppa nel 2018 per dare un sistema di coltivazione degli ortaggi in permacultura.
L'idea
L'idea mi è venuta per fare chiarezza sulla permacultura come disciplina basata sulla cultura permanente.
Se la permacultura è basata su una cultura permanente ovviamente non è basata principalmente sugli annuali ma sulle piante perenni. Questo perchè le piante perenni vivono più a lungo di noi (ci sono alberi che vivono oltre i 5000 anni come gli olivi), non hanno bisogno di disturbare il suolo ogni anno,apportano benefici enormi al suolo come lo sviluppo di micorrize e funghi in generale che aiutano a digerire il carbonio velocizzando il processo biologico dell'ossidazione della decomposizione del materiale organico e m olto altro, non mi dilungo sulle proprietà benefiche dei perenni in confronto agli annuali.
Per questo potete consultare l'articolo " i perenni e gli annuali "
In Italia essendoci una cultura molto radicata basata sugli annuali, ho ritenuto d'obbligo specificare queste caratteristiche della permacultura che sono l'esatto opposto della cultura italiana basata sulla temporaneità,sul provvisorio,sull'instabilità.
Quindi in realtà il concetto di orto come lo conosciamo noi oggi ,in permacultura non esiste.
L'orto in permacultura non esiste!
La storia
All'inizio era il paradiso terrestre: un giardino o orto delle primizie in cui l’umanità viveva senza guerre o conflitti, a stretto contatto con l'universo .
Questo concetto era comune a molti popoli antichi
Uno spazio delimitato in cui la natura fornisce ogni cibo commestibile, frutta e verdura, latte e miele; il tutto tra alberi ombrosi, fiori di tutti i tipi,sorgenti e corsi d’acqua.
In questo paradiso originario, si nutrivano gli umani senza la fatica del lavoro,
I giardini più antichi, di cui abbiamo diverse testimonianze, sono quelli egizi (circa 1600-1400 a.C). Nell’antico Egitto, il giardino era un luogo molto importante simbolo di vita e il lago sempre presente, oltre ad essere una scorta d’acqua, rappresentava l’oceano primordiale.
La produzione, quella più propriamente ortofrutticola, avrà maggiore o minore rilevanza sull’aspetto ornamentale, a seconda del contesto economico e culturale che regola da sempre l’equilibrio tra urbanità e rusticità.
Hortus
La parola latina hortus (greco chortos) ha la stessa radice che ha generato la parola giardino (garten, garden, jardin) e che rimanda all’idea di “spazio recintato”.
L’hortus romano era in effetti un piccolo appezzamento di terreno delimitato e annesso alla casa. Era strettamente destinato alla produzione di ortaggi, frutta e qualche fiore ed era un’estensione dell’abitazione, una sorta di dispensa a cielo aperto.
Il giardino arabo
Il Giardino arabo era progettato per rappresentare il paradiso, pieno di colture ornamentali, frutteto e orto che soddisfano tutti e cinque i sensi: la vista con i colori dei fiori e le linee armoniose; l’olfatto con i profumi intensi di ogni stagione; il tatto con la freschezza degli alberi e delle foglie in particolare; il gusto con i frutti sempre presenti; l’udito con lo scorrere dell’acqua.
Testo: Manuel Vaquero Piñeiro & Francesco Tei – Università degli Studi di Perugi
L'hortus conclusus
Questo è il tipico orto usato in varie epoche medievali. Come dice il nome stesso si trattava di una zona verde, generalmente di piccole dimensioni, circondata da alte mura, dove i monaci coltivavano, al sicuro da invasioni e scorrerie, piante e alberi per scopi alimentari e medicinali; era anche uno spazio adibito alla lettura, alla preghiera e alla meditazione mentre pressoché sconosciuta era la funzione decorativa.
Testo: Manuel Vaquero Piñeiro & Francesco Tei – Università degli Studi di Perugia
Dal medioevo fino alla rivoluzione industriale l'orto ha sempre avuto più o meno sempre la presenza delle piante perenni come gli alberi da frutto,i rampicanti da frutto e gli ortaggi perenni (carciofi,asparagi ecc.)
Fino alla rivoluzione industriale
Durante il periodo della Rivoluzione Industriale in Europa un elevato numero di lavoratori e le loro famiglie emigrò dalle zone rurali verso le città in cerca di lavoro nelle fabbriche.
Molto spesso queste famiglie vivevano in condizioni economiche precarie, di emarginazione sociale e di malnutrizione, per cui gli “orti dei poveri” (i migrant gardens anglosassoni, i jardins ouvriers francesi), allestiti in appezzamenti di proprietà delle amministrazioni locali, delle fabbriche o di comunità religiose, ebbero il compito di alleviare questa situazione permettendo la coltivazioni di ortaggi e l’allevamento di piccoli animali. Ora notiamo che è solo da questo periodo che spariscono o diminuiscono gli alberi da frutto dall'orto e nascono gli orti urbani.
L'orto di guerra
L’utilità e la diffusione degli orti urbani divenne ancora più importante nella prima metà del XX secolo, durante le due Guerre Mondiali, quando la situazione socio economica era sconvolgente soprattutto dal punto di vista alimentare. Molte città infatti erano isolate dalle zone rurali periferiche cosicché i prodotti agricoli non riuscivano più a raggiungere i mercati cittadini ed erano venduti a prezzi molto alti o al mercato nero.
Conclusioni
Come abbiamo potuto notare la presenza degli alberi nell'orto è sempre stata fondamentale durante i secoli sia per una funzione pratica come: Fare ombra,riparare le piante più piccole dalla grandine,dal vento,raccogliendo l'acqua piovana,preservando il suolo con le radici ecc. Fino a funzioni simboliche del paradiso terrestre e conferire regalità alle regge dei potenti. E' solo dalla rivoluzione industriale che abbiamo un calo enorme della presenza di alberi da frutta negli orti. Oggi noi non prendiamo esempio dagli orti dei nostri antichi avi che vivevano nella natura senza l'industrializzazione ma bensì prendiamo esempio per produrre il nostro cibo dagli
“orti dei poveri” delle famiglie emigrate dalla campagna alla città durante l'industrializzazione e dagli orti di guerra. Credo che si possa fare di meglio e ritornare al concetto di paradiso perduto anche nella produzione degli ortaggi.
Orto
[òr-to] n.m.
Piccolo appezzamento di terreno, per lo più cinto da muro o da siepe, in cui si coltivano erbaggi commestibili e piante da frutto.
Dal vocabolario Garzanti
La soluzione
L'orto foresta
L'orto foresta nasce come sistema integrato ai progetti di permacultura frutto di una progettazione olistica che nè rispetta le etiche ed i principi. Con la funzione di produrre ortaggi come focus principale. Comunque sia è un sistema agroforestale policulturale che produce ortaggi annuali, frutta , erbe culinarie e medicinali mantenendo la struttura semplificata di un giovane bosco diradato, dove gli alberi mantengono una distanza maggiore del normale per fare arrivare più luce a terra. Giocando maggiormente con i livelli più bassi come cespugli,piccoli frutti,rampicanti,fiori e dove appropriato alberi da frutta nanizzati. Il design nasce sul campo per colmare l'esigenza di coltivare gli ortaggi in modo sostenibile riducendo le ore lavoro che nella produzione di ortaggi sono elevate. Le ore - lavoro nell'orto foresta si riducono facendo lavorare le piante perenni per noi, quindi connettendole tramite il ravvicinamento,le connessioni radicali,i microbi aerobici del suolo e facendo espletare le funzioni vitali degli ortaggi agli alberi. Un sistema di mutuo aiuto vegetale.
La struttura dell'orto foresta è di sette livelli di piante, come il giardino foresta (Food forest) con la differenza che sono posizionate in modo diverso. Si rispetta l'ordine nel seguente modo: Alberi da frutta come primo livello (meli,peri,prugni,ciliegi,peschi,albicocchi ecc.), alberi da frutta nanizzati, piante aromatiche arbustive (rosmarino,lavanda,timo,salvia), piccoli frutti (lamponi,more senza spine,fragole,uva spina,ribes,tayberry,loganberry ecc.), rampicanti (uva,kiwi,actinidia arguta,passiflora,spinaci perenni -
Hablitzia tamnoides ecc.), ortaggi, fiori commestibili ed erbacee varie.
Le funzioni dell'albero
L'albero ha innumerevoli funzioni come: Ombreggiare,raccogliere l'acqua piovana con la chioma,produce legna,frutti,resine,linfa,preserva ed alimenta il suolo con le radici ecc.
I bisogni degli ortaggi annuali
Gli ortaggi annuali hanno molti bisogni in più delle piante perenni. Questi bisogni normalmente sono soddisfatti da noi esseri umani come ad esempio innaffiarli durante il periodo estivo. Nell'orto foresta è molto diverso.
Osservando e comparando le due mappe sopra, quella sulle funzioni dell'albero e quella sui bisogni degli ortaggi possiamo notare che le funzioni dell'albero possono soddisfare i bisogni degli ortaggi.
Il bisogno di acqua degli ortaggi può essere soddisfatta dalla raccolta dell'acqua piovana effettuata dalla chioma dell'albero attraverso lo sgocciolamento e contemporaneamente quando gli ortaggi hanno bisogno di più acqua è il periodo estivo, durante il quale c'è molto irraggiamento solare e per ridurre la traspirazione foliare accellerata da questo irraggiamento estivo si può utilizzare l'ombreggiatura data dalla chioma dell'albero che può mitigare questo effetto. Quindi mettendo in connessione in modo benefico alberi (piante perenni) ed ortaggi annuali si può formare un'intero ecosistema commestibile con tantissimi valori aggiunti ed ecologici.
Gli ortaggi annuali come abbiamo potuto vedere dalla breve storia dell'orto si sono sempre coltivati in modo promiscuo con le piante perenni infatti la produzione di cibo pre-industrializzazione si chiama agricoltura promiscua. Questo atteggiamento produce la vera sinergia tra gli elementi del sistema dove non si conosce il risultato finale. Si possono avere delle proiezioni sui risultati ma in realtà non si conoscono veramente quali sono i processi che portano ai risultati che non sono solo quelli di raccogliere quantità di cibo ma anche la qualità di questo cibo (che misuriamo in gradi brix),il miglioramento della condizione del suolo o l'aumento di biodiversità dovuta a queste connessioni che formano un sistema ecologico,un vero ecosistema commestibile autoregolante, a ciclo chiuso che produce un'infinità di prodotti da frutta,ortaggi,suolo buono,meno lavoro umano,più biodiversità,tutela di impollinatori,anfibi,uccelli ecc.
La catena alimentare del suolo
Osservando come funziona la catena alimentare del suolo possiamo gestire l'orto foresta imitando la natura
Tutta la gestione dell'orto foresta verrà effettuata con la restaurazione della catena alimentare del suolo e dove non necessità di rigenerazione la integreremo soltanto per accellerare determinati processi biologici. Le micorrize (sia le endo che le ecto) giocheranno un ruolo simbiontico vitale per la produzione di cibo nell'orto foresta. Il tutto alimentato da sistemi di reidratazione del suolo con cui velocizzeremo la riproduzione dei microrganismi che tuteleranno le piante con nutrienti,funzioni di trasporto,resistenza a malattie e parassiti ecc.
Il tutto alimenterà una maggiore biodiversità che bilancerà il sistema ecologico.
Gli elementi
Un sistema è composto da elementi che interagiscono tra di loro,una membrana che li protegge dall'ambiente esterno che a sua volta fa parte del sistema stesso.
I cumuli
I cumuli di terra sono degli accumuli di terra scavati sulle curve di livello e ammendati con letame maturo o compost e pacciamati con cippato,paglia o fieno. Dove andranno piantati gli ortaggi e tutte le piante perenni. La gestione viene fatta riempiendo gli scavi con cippato se ci troviamo in regioni aride e poco piovose (Foto a destra) oppure lasciati rinverdire in regioni piovose e umide.
Il cumulo invece viene totalmente coperto con una pacciamatura di paglia o fieno in relazione a quello che abbiamo a disposizione in loco per raggiungere il ciclo chiuso del ecosistema commestibile. La pacciamatura di fieno o paglia viene tagliata dai sentieri di una larghezza di 3 metri circa se abbiamo bisogno di avere un accesso meccanizzato. Altrimenti si possono fare di larghezze inferiori sempre calcolando il diametro delle chiome degli alberi da frutta che non si tocchino o interferiscono in qualche modo non funzionale.
La food forest
La struttura di base delle piante perenni sarà quella della food forest a sette livelli con tutte le piante messe a dimora sempre e solo sui cumuli di terra. Le distanze saranno più larghe della normale food forest per agevolare il passaggio della luce solare a lungo termine.
La gestione dell'acqua
La gestione dell'acqua verrà effettuata raccogliendo quella piovana in appositi canali lungo i cumuli che verranno scavati su curve di livello quindi in piano che raccoglieranno l'acqua piovana di scorrimento a terra. Questo in caso di alluvione rallenterà,accumulerà,conserverà e distribuirà l'acqua piovana di scorrimento a terra prevenendo allagamenti,frane (in caso di pendenza) e sarà di beneficio nel caso di siccità. Regolando in modo più uniforme l'erraticità delle precipitazioni annuali in questo periodo di cambiamento metereologico.
Per informazioni sulla consulenza di progettazione e realizzazione chiamate Pietro 3389820515 oppure inviate un'email a [email protected]