Design di Pietro Zucchetti Dip. Perm. Des. 15/09/2019

Osservazione del cliente


Indice

Obiettivo olistico – Che cos’è? 

Cosa devi gestire? – Risorse finanziarie 

Dichiarazione d’intenti 

Dichiarazione della qualità della vita 

Determinazione della forma di produzione 

Risorse base per il futuro 

Mappa di pensiero dell’obiettivo olistico 

P.A.S.S.E. 

Obiettivo olistico

Che cos’è

L’obiettivo olistico serve ad evitare consequenze non intenzionali.Infatti,provvede al contesto per tutti gli obiettivi,goals,azioni verso qualsiasi visione o missione.

 Gli economisti hanno sempre parlato di queste consequenze non intenzionali come cause dei fallimenti delle varie economie.

 Quindi l’obiettivo olistico è il nord magnetico verso il quale tutte le decisioni ed

 azioni sono prese. Chiaramente può cambiare con il tempo e può essere aggiornato periodicamente.

 E’ la direzione,la visione del progetto che stiamo facendo,in modo che è sempre

 chiara e di fronte a noi. Ciò ci permette di concentrarci liberamente sul percorso di realizzazione del nostro sogno,visione o progetto. Senza chiedersi costantemente cosa

 sto facendo? Dove sto andando? E quindi perdere la concentrazione sulle azioni da fare per la realizzazione.

 L’obiettivo olistico è un documento vivente che ci accompagnerà per tutto il nostro progetto che cambierà in relazione alle nostre

 esigenze,bisogni,voleri,valori,disponibilità finanziarie,cambiamenti di

 visione,accrescimento culturale,esperienze ecc.

 Eliminerà lo stress decisionale perché avremo la direzione di lavoro,la motivazione,le ragioni per cui stiamo lavorando molto chiare e quindi anche se complesse semplici da affrontare,una stella guida.

 L’obiettivo olistico ci aiuta a realizzare gli obblighi verso noi stessi,la nostra

 famiglia,il nostro ambiente,la nostra comunità.

 Alla fine… tutte le informazioni che abbiamo ammassato nelle ultime decine di anni non serviranno a molto a meno che non prendiamo decisioni intelligenti di come potranno essere utilizzate.

Cosa devi gestire?

 Coltivazioni,raccolta prodotti,alto livello nutrizionale dei prodotti,potature,fertilita’ del suolo,compost,persone,semine,sistemi di

 piante,catastrofi (cambiamento climatico),animali

 selvatici,macchinari,attrezzi vari,sicurezza,confini,vicinato,autorità locali,comunità locale,accessi.

 Acqua: Piovana,goccia a goccia,irrigazione tramite bialere ogni 12 giorni.

 Suolo: Pacciamatura,spruzzature the’ di compost,fertilizzazione di precisione.

Risorse finanziarie

 Approvvigionamento cibo per 15 persone,approvvigionamento familiare,acqua piovana,humus,sistema di reidratazione del territorio (swales,irrigazione a

 goccia)

 Persone (affitto stanze,B+B,educazione)

 Eventi vari

 Raccolta prodotti vari 

Chi è coinvolto?

 Paolo (poco tempo a disposizione),due figli (saltuariamente),un operaio,ospiti vari.

Dichiarazione d’intenti:

Che cosa vuoi realmente?

 Sviluppare uno spazio coltivato in assoluta purezza e naturalezza senza sostanze dannose che consenta di trascorrere il tempo libero e alcune attivita’ didattiche (fattoria didattica) in tecniche di agricoltura alternativa ed innovative per aumentare e migliorare la conoscenza umana su come produrre il proprio cibo rispettando I sistemi naturali terrestri. 

Dichiarazione della qualità della vita

 Benessere psicofisico e buone relazioni sociali.

Determinazione della forma di produzione

 Cosa non abbiamo ora,che cosa non stiamo facendo?

 Rigenerazione del suolo in modo sostenibile,integrazione policulturale dei vari sistemi,gestione anti parassitaria integrata,reidratazione del suolo,sistema di pacciamatura o copertura costante del suolo.

 Cosa verrà prodotto?

 Piante perenni principalmente perché opposto al sistema attuale basato sugli annuali che ha causato la distruzione di questo luogo,frutta,ortaggi,frutta secca,cultura e formazione personale.

 Risorse base per il futuro

 Sperimentazione di un diverso modo di coltivare la terra,sviluppare un’alternativa alla monocultura,possibilita’ di mitigare il cambiamento climatico,essere piu’ resilienti. Quindi ridurre le possibili catastrofi come alluvioni,siccita’,trombe d’aria,grandine ecc. Impatto ambientale positivo-rigenerativo dove la fertilita’ viene aumentata nel tempo mentre si produce cibo. La vera cultura della permanenza,la vera sostenibilita’ sottoforma di un paesaggio agro-forestale a vari livelli di maturità.


Osservazione del terreno

Questa e’ l’osservazione iniziale del progetto a Villareggia (TO) per la produzione di cibo naturale usando l’approccio dell’agricoltura rigenerativa usando la progettazione di permacultura commissionato dal Dott. Paolo Leggiero.

 Il progetto si divide su due aree specifiche caratterizzate: una dalla presenza di una coltivazione di robinie identificata con il numero di particella n.119 (foto sopra) e l’altra da un campo incolto abbandonato con la presenza esclusiva di erbe spontanee (foto sotto) identificata con il numero di particella n.135.

 Si procedera’ all’osservazione usando la scala della permanenza in permacultura. Ci sono tre scale

 della permanenza,quella della keyline,della permacultura e dell’agricoltura rigenerativa. Useremo

 per l’osservazione di tutta la proprieta’ quella della permacultura. La scala della permanenza e’ una

 scala gerarchica dove la prima voce e’ la meno modificabile dall’essere umano e l’ultima e’ la piu’

 modificabile.

Scala della permanenza in permacultura:

Clima

Conformazione del territorio

Acqua

Accessi

Sistemi di piante

Microclimi

Costruzioni

Suddivisioni

Suolo

Clima

 Di seguito si valuteranno i fattori climatici di tutta l’area di Villareggia (TO) come:

 Tutti questi dati saranno poi usati durante l’analisi del design di permacultura per capire dove

 posizionare gli elementi del sistema,che tipo di coltivazioni fare,se e’ utile realizzare

 laghi,canali ecc.

 Il clima e’ il meno modificabile per noi quindi possiamo solo adattarci ai fattori climatici che sono

 in continuo cambiamento e fuori dal nostro controllo (almeno per le risorse che abbiamo al

 momento). Per questa ragione e’ bene tenerne in grande considerazione. Sia per questo momento

 storico che per il futuro. In agricoltura rigenerativa progettiamo per minimizzare le catastrofi come

 alluvioni,siccita’,grandine ed incendi quindi i fattori climatici per noi sono e saranno sempre piu’

 importanti.

 Latitudine 45°18’39” N, Longitudine 07°58’39” E, Altezza duecentosettantaquattro m.s.l.m., GMT+1 (Ora Legale), Zenith del sole Ufficiale (90°50′) 

 In Villareggia si riscontra un clima caldo e temperato. Esiste una piovosità significativa durante tutto l’anno. Anche nel mese più secco si riscontra molta piovosità. La classificazione del clima è Cfb secondo Köppen e Geiger. In Villareggia la temperatura media è 11.6 °C. La media annuale di piovosità è di 847 mm. 

Clima di Villareggia piovosita’-temperature

 66 mm è la differenza di Pioggia tra il mese più secco e quello più piovoso. Le temperature medie, durante l’anno, variano di 20.8 °C

Clima di Villareggia temperature

 Luglio è il mese più caldo dell’anno con una temperatura media di 21.9 °C. La temperatura media in Gennaio, è di 1.1 °C. Durante l’anno è la temperatura più bassa

Sole-ore di insolazione

Durata Media del Giorno per Villareggia Gennaio: nove ore e diciotto minuti Luglio: quindici ore e ventitre minuti Febbraio: dieci ore e trenta minuti Agosto: quattordici ore e undici minuti Marzo: dodici ore ed un minuto Settembre: dodici ore e trentanove minuti Aprile: tredici ore e trentasette minuti Ottobre: undici ore e quattro minuti Maggio: quindici ore Novembre: nove ore e quaranta minuti Giugno: quindici ore e quarantatre minuti Dicembre: otto ore e cinquantacinque minuti Annuale: dodici ore e venti minuti 


Andamento Lungo Periodo del clima in Piemonte

Fonte:ARPA-Piemonte

 Il Rapporto sul cambiamento climatico pubblicato dall’IPCC nel 2013 annuncia alla fine del XXI secolo un aumento della temperatura della superficie terrestre di 1.5 – 2 °C rispetto al periodo 1850-1900, con l’attuazione di misure significative di riduzione dei gas climalteranti, fino a 6°C con scenari socio-economici di utilizzo delle risorse combustibili fossili con la stessa intensità con cui avviene oggi. E’ anche certo che, nella maggior parte delle regioni continentali, gli estremi caldi saranno più numerosi rispetto a quelli freddi, su scala giornaliera e stagionale. E’ quindi più probabile che le ondate di calore saranno più frequenti e dureranno più a lungo. Ciononostante si avranno comunque degli estremi freddi occasionalmente in inverno.

Anche in Piemonte un’attenta lettura dei dati osservati consente di evidenziare alcuni cambiamenti nelle variabili meteorologiche, sia sui trend di più lungo periodo sia sulla variabilità interannuale e gli eventi estremi. Vengono presentati di seguito alcuni risultati più interessanti ottenuti sia utilizzando i dati rilevati dalle stazioni meteorologiche di Arpa Piemonte, sia le analisi oggettive del campo di temperatura e precipitazione ottenute applicando una tecnica di interpolazione statistica che consente di avere dei campi su griglia regolare omogenei e confrontabili perché indipendenti dal numero di stazioni attive.

Considerazioni generali

Dall’analisi storica dei dati misurati sulla regione Piemonte si evidenzia un trend positivo nelle temperature, in particolare nei valori massimi, significativo dal punto di vista statistico. Tale trend, che raggiunge i 2°C negli ultimi 58 anni, è in linea con quanto evidenziato dalla letteratura per l’area alpina. Più incerto il trend sulle precipitazioni intense, che però sembra essere in crescita. I giorni piovosi, considerando gli ultimi 15 anni, risultano in diminuzione pressoché su tutta la regione, mentre aumenta la lunghezza massima dei periodi secchi. La pioggia annuale, nello stesso periodo, ha subito delle modificazioni, con un aumento in alcune zone (Verbano e basso Alessandrino) e una diminuzione in altre. Comparando i due indicatori si evidenzia un aumento degli eventi intensi laddove la pioggia annuale è aumentata. La quantità di neve fresca è complessivamente in diminuzione negli ultimi trent’anni, anche se nello stesso periodo si evidenziano singole stagioni particolarmente nevose. In generale, sovrapposta ad una tendenza al riscaldamento, sembra aumentare la variabilità interannuale, che determina l’alternanza di stagioni con caratteristiche climatiche molto differenti.

Temperature

L’analisi delle anomalie di temperatura media annuale sul Piemonte calcolate a partire dal 1958 fino al 2015, mostra chiaramente una inversione di tendenza delle annate dell’ultimo ventennio.

Neglu ultimi quindi anni in particolare, si osserva come la temperatura media sia stata sempre al disopra della norma del trentennio di riferimento (1971-2000) per un aumento totale stimato di circa 1°C in 50 anni.

Da notare come l’anno 2015 sia stato mediamente il più caldo degli ultimi 50 anni e che solo il 2010, mostri una tendenza inversa rispetto al comportamento medio delle annate del nuovo millennnio.

Se consideriamo l’andamento delle temperature massime giornaliere negli ultimi 58 anni in Piemonte si osserva un trend positivo statisticamente sigcirca 0.62 °C/10 anni) rispetto all’intero periodo 1958-2015 (0.38 °C/10 anni). Quindi si può dire che le temperature massime sono aumentate di circa +2°C in 58 anni. Questo aumento sembra essere più accentuato nelle zone montane.

Precipitazioni

L’analisi delle anomalie precipitazione cumulata media annua sul Piemonte calcolate a partire dal 1958 fino al 2015, con i dati a disposizione, non delinea una tendenza chiara e “statiticamente” significativa, piuttosto si osservano periodi di più anni consecutivi al di sotto della norma di riferimento, alternati ad altri in cui l’apporto di precipitazione nel corso dell’annata, risulta positivo.

In particolare, nella seconda metà degli anni ’80 e nei primi anni 2000, il Piemonte si è trovato a dover affrontare più annate consecutive di scarse piogge, mentre a fine anni ’70 e negli ultimi anni, ad eccezione del 2015, la situazione è opposta.

Non si evince neanche un aumento della variabilità interannuale.

 Da un punto di vista qualitativo, si può osservare nell’ultimo ventennio, nelle stagioni invernali e primaverili (in basso) una maggiore frequenza di anni con un deficit di precipitazione rispetto alla media. Nella stagione autunnale (a destra)sembra invece aumentare il numero di anni con un surplus di precipitazione.

Considerando gli ultimi 58 anni, anche dalle analisi del campo di precipitazione giornaliera, non si evince un trend significativo nella pioggia sul Piemonte.

Facendo però un’analisi degli ultimi 15 anni rispetto al periodo di riferimento 1971-2000, si osserva una forte diminuzione del numero di giorni piovosi (precipitazione registrata maggiore o uguale a 1mm) un po’ ovunque.

Interessante è analizzare la variazione della lunghezza massima annuale dei periodi secchi (giorni consecutivi con precipitazione inferiore ad 1mm) sull’intera regione. Si osserva qualitativamente un aumento di tale lunghezza nell’ultimo ventennio, dove si evidenziano molti episodi caratterizzati da periodi lunghi soprattutto alle quote basse. Si evidenzia anche l’anno 2015, caratterizzato da un’anomalia negativa di precipitazione, come gli anni di forte siccità dal 1996 al 2007.

Rischi naturali

 Villareggia e’ inserita nell’elenco delle localita’ a rischio esondazione per la Dora Baltea dell’ARPA-Piemonte.

 Altri rischi forti sono grandine e forti venti con possibilita’ di fenomeni estremi come trombe d’aria o tornadi.

Conformazione del territorio

 E’ la forma del territorio circostante e della proprieta’ stessa questa si esprime in forme come le

 vallate,i costoni,le selle,le creste. Noi individuiamo le forme usando mappe topografiche che

 riportano le curve di livello o cosiddette “Curve isometriche”.

 Questa conformazione sara’ molto importante per capire come cade l’acqua piovana sul territorio ma

 anche come si muove l’aria fredda e l’aria calda. Inoltre capiamo le pendenze per le coltivazioni da

 impiantare,gli accessi,le costruzioni e le recinzioni eventuali.

 Villareggia è un comune al confine orientale della provincia di Torino e del Canavese, sulla sinistra della Dora Baltea; a nord dell’abitato si innalza la collina di Moncrivello, che fa parte della provincia di Vercelli

 Posizionata sul cono di deiezione delle colline moreniche del torinese verso San Giorgio,Caluso e Mongrando. La topografia di Villareggia e’ pianeggiante quindi a basso rischio idrogeologico e di incendi ma ad alto rischio alluvionale,grandine e fenomeni ventosi.

 – Acqua

 Piovosita’ annua 847 mm circa.

 Presenza di bialere per l’irrigazione,possibilita’ di sistema di irrigazione goccia a goccia. Zona con buon livello di umidita’ del suolo per la presenza di bialere,della Dora Baltea nelle vicinanze,per la piovosita’ buona e per la distribuzione della piovosita’ durante l’anno. Possibilita’ di raccolta dell’acqua piovana attraverso la costruzione di swales (canali in piano),con la realizzazione di bacini e di canali di irrigazioni del sistema della keyline (Lineachiave),utilizzo di pacciamatura con cippato verde,con l’utilizzo di coltivazioni arboree molto intensive. Tutto cio’ anche per mitigare un’eventuale impatto alluvionale. L’utilizzo di piante arboree ad alto fusto molto ravvicinate alle coltivazioni puo’ essere benefico per ridurre l’impatto di eventuali grandinate.

 – Accessi

 Gli accessi sono molto buoni per la presenza di strade sterrate in piano accessibili da mezzi motorizzati. Inoltre,gli impianti che verranno fatti avranno incorporato un sistema di accessi utilizzabili anche da mezzi motorizzati atti alla meccanizzazione.

 – Sistemi di piante

Foto sopra: Nella parcella n.119 e’ presente una coltivazione di robinie di circa 7-8 anni. Con copertura erbacea secca in estate e qualche rovo qua’ e la’ ma in quantita’ minima con crescita bassissima. 

 Nella parcella n.135 e’ presente un prato naturale confinante con campi precedentemente coltivati a frumento. Presenti rovi,artemisia,salvia selvatica ed erbacee spontanee varie. 

 – Microclimi

 L’osservazione preliminare dei microclimi,a cui seguira’ l’analisi dei microclimi durante il resto del

 design,serve a capire che tipologia di piante immettere nell’ecosistema che andremo a progettare.

 Per massimizzare la produzione e ridurre il margine di fallimento dopo l’impianto.

 Particella n.119 microclima riparato,esposto a sud con possibilita’ di creare una trappola solare con le robinie,ottima umidita’ del suolo,possibilita’ di mitigare gelo per la presenza delle robinie che fanno da siepe a nord e riscaldano l’aria all’interno della coltivazione stessa. 

 Particella n.139 e’ praticamente l’opposto della particella 119.

 Con un’esposizione a qualsiasi evento atmosferico,prona a gelate,molto secca,l’acqua non penetra nel suolo perche’ molto compattato. Molto esposta ai venti sia da nord che da est. Temperature molto elevate per mancanza di ombra e le erbacee selvatiche che consumano piu’ acqua di una pianta arborea seccano ulteriolmente il suolo.

 – Costruzioni

 Non sono presenti costruzioni sulla particella n.119.

 Presente una vecchia tettoia sulla particella n.139

 – Suddivisioni

 Non sono presenti ne’ siepi e ne’ recinzioni sulle due particelle.

 – Suolo

 Il suolo originariamente era un suolo Argillo-Sabbioso frammentato con un sottosuolo di calleschisto. Suolo soffice,poroso,argilloso-sabbioso calcareo.

 Quindi un suolo che supporta bene le coltivazioni che non necessitano di irrigazione. In generale alberi fruttiferi,pioppi,gelsi,ontani,querce,castagni,patate e prati da pascolo/fieno,leguminose arboree d erbacee. Zona storicamente conosciuta per la coltivazione del granturco. Eccetto nelle aree pianeggianti dove sono possibili forti ristagni e tratti paludosi. Ristagni impermeabili di massa morenica con vegetazione torbosa. 

 Dal libro “Geologia della provincia di Torino”,Martino Baretti/Francesco Casanova Torino 1893.

 Sono stati effettuati alcuni test del suolo sia sulla parcella n.119 che sulla n.139.

Test di sedimentazione – parcella n.119; 60% Argilla – 20% Limo – 20% Sabbia

Test di sedimentazione – parcella n.139; 60% Argilla – 20% Limo – 20% Sabbia

Test microbiologico particella n.119: La coltivazione di robinie ha un suolo ricco di hyphae fungine,batteri e protozoi non sono stati osservati nematodi. Ricco anche di materiale organico,morbido,poroso che rispecchia il suolo originario della zona di Villareggia come descritto nel libro “Geologia della provincia di Torino”,Martino Baretti/Francesco Casanova Torino 1893.

 Questa parcella ha un suolo a prevalenza fungina quindi gia’ atto all’impianto di fruttiferi.

Test microbiologico particella n.139: La prateria naturale invece ha un suolo molto compattato e secco. Con presenza esclusiva di batteri e pochissimo materiale organico. Tracce di humus. Suolo non adatto alla coltivazione di fruttiferi senza prima effettuare un piano successionale di rigenerazione del suolo e di inoculazione di microrganismi.

Occhio di bue

 In questa fase dell’osservazione si e’ cercato di monitorare la qualita’ della biodiversita’ usando il modello l’occhio di bue dell’agricoltura rigenerativa.

 L’occhio di bue e’ uno strumento olistico che mostra le carenze della biodiversita’ dell’ecositema

 agricolo per le varie funzioni di piantagione,semina e allevamento bestiame che avverranno in modo totalmente naturale. Ha la conformazione di un bersaglio dove il cerchio piu’

 esterno,identificato con il bronzo e’ la parte dove ci sono le carenze maggiori,il cerchio intermedio

 identificato con l’argento e’ il cerchio dove ci sono le carenze medie e il cerchio centrale identificato

 con l’oro e’ il cerchio dove ci sono meno carenze. Il centro e’ il nostro obiettivo dove non ci sono carenze. Quindi il nostro obiettivo e’ raggiungere il centro con tutte le voci.

Particella n.119

Questo e’ l’occhio di bue della particella n.119 la coltivazione di robinie. Osserviamo tra le cose da migliorare solamente una carenza dell’incorporazione del letame animale che si puo’ ovviare immettendo nel sistema all’inizio dello stallatico o letame maturo (almeno 1 anno) e la distribuzione dell’eta’ delle piante che si puo’ migliorare con il sistema di produzione della permacultura sintropica che e’ un sistema policulturale con piante di varie specie e di eta’ diverse. Apportando queste migliorie di conseguenza il vigore delle piante migliorera’.Il resto e’ da migliorare leggermente ma non e’ una priorita’. Si consiglia di usare l’occhio di bue anche come strumento di monitoraggio del progresso del sistema che si andra’ ad impiantare.

Particella n.139

Questo e’ l’occhio di bue della particella n.139 la prateria naturale.

Osserviamo tra I problemi principali la mancanza di piante con chioma infatti si suggerisce la piantumazione di piante arboree per la preparazione del suolo,come la robinia,il pioppo,l’ontano (albero a crescita veloce azotofissatore ma non leguminoso). Si consiglia anche un’aratura e fresatura prima dell’impianto delle piante arboree sopra menzionate con semina di sovescio di leguminose miste (trifogli vari,favino,lupinella). Inoltre si consiglia di spargere letame maturo dopo la semina semina che si consiglia di effettuare con le palline di argilla per proteggere I semi da uccelli,formiche ecc. 

 Questo report servira’ poi per la fase successiva di analisi delle informazioni raccolte fino ad ora da integrare con Il’obiettivo olisticoi del cliente. 

Analisi

Stato di fatto

 Lo stato di fatto e’ lo stato attuale del terreno,visto in relazione alla scala della rigenerazione naturale e scala sintropica.

 La tabella si legge in verticale per capire lo stato in cui e’ il terreno in questione ed in orizzontale per capire la crescita ed i cambiamenti nel tempo.

 Le linee rosse indicano l’intervallo dello stato attuale del terreno.

 La scala sintropica sono le azioni da fare per migliorare il terreno.

 Visto lo stato del terreno attraverso l’occhio di bue e attraverso l’analisi microbiologica la situazione e’ la seguente:

Parcella n.119

Lo stato di fatto della parcella n.119 e’ lo stato della foresta secondaria dove si ha un buon livello di microrganismi e quindi di salute del suolo confermato dall’osservazione dell’occhio di bue che determina la situazione globale del terreno.

 Di conseguenza si capisce dalla scala sintropica che gli interventi da fare saranno di piantare/seminare piante da 0 mesi a 30 anni. Quindi tutti I livelli della food forest allo stesso tempo in relazione all’obiettivo olistico del cliente, rispettando le tempistiche stagionali di piantumazione. 

 Il cliente una volta che il sistema arrivera’ al climax dopo circa 30 anni,scegliera’ se riportarlo allo stato di foresta secondaria tagliando e sfoltendo la vegetazione o se lasciarlo crescere e raccogliere il possibile.

 Capiamo chiaramente dal grafico della crescita nel tempo che il periodo di maggiore produzione l’avremo allo stadio di foresta secondaria dove la luce penetra ancora fino a terra e quindi supportera’ la crescita delle piante posizionate sotto ad altre piante, noi chiameremo questi livelli di crescita stratificazione a 7 livelli.

Parcella 135

 Lo stato di fatto della parcella n.135 e’ lo stato della colonizzazionea dove non si ha un buon livello di microrganismi il suolo e’ compattato,privo di materiale organico sufficiente alla produzione di cibo.

 Di conseguenza si capisce dalla scala sintropica che gli interventi da fare saranno di piantare/seminare piante da 0 a 24 mesi per un periodo fino a quando non si constatera’ un miglioramento del suolo. Ci sara’ la possibilita’ di fare una successione di piante stratificate con l’utilizzo esclusivo di piante leguminose,piante che producono materiale organico ed erbacee con varie funzionalita’,scasso niziale del suolo con un’aratura profonda e fresatura. Incorporazione di stallatico maturo di almeno un’anno,tanta pacciamatura preferibilmente con cippato verde (in mancanza cippato secco)

 Una volta migliorato il terreno si procedera’ all’impianto del sistema di permacultura sintropica.

 Capiamo chiaramente dal grafico della crescita nel tempo che il periodo di maggiore produzione l’avremo allo stadio di foresta secondaria dove la luce penetra ancora fino a terra e quindi supportera’ la crescita delle piante posizionate sotto ad altre piante, noi chiameremo questi livelli di crescita stratificazione a 7 livelli.

 In questo caso prima di arrivare a questo livello produttivo ci vorranno piu’ anni di miglioramento del suolo.

Funzioni

Questo è il momento della definizione del focus del design (progetto). Ogni design deve avere un proposito,un fine. Analizzando quello che abbiamo appreso dall’osservazione del territorioe dall’osservazione del cliente determiniamo le funzioni che questo design andrà a soddisfare.

 Saranno molte ma alcune avranno una priorità sulle altre.

 Una funzione è quello a cui si vuole arrivare il nostro,obiettivo o bersaglio.

 Lo strumento di analisi Funzioni,Sistemi,Elementi serve per tradurre I bisogni ed I voleri del cliente,espressi nell’obiettivo olistico,in sistemi reali che soddisfano I desideri del cliente stesso. 

    Funzioni                                                                   
    Prod. Cibo di qualita'
    Ridurre catastrofi
    Prod. Humus
    Educazione
    Sostenibilita' economica del sistema
    Rigenerazione suolo 
    Protezione del progetto

 Sistemi

Permacultura sintropica
Racc. Acqua piovana con swales,pacciamatura,stratificazione piante,accumulo nutrienti e microbiologia del suolo,ombreggiatura piante piccole e protezione anti- grandine,irrigazione goccia a goccia
 Stallatico maturo, area compost e prod. Humus con pacciamatura
 Fattoria didattica,corsi
 Agriturismo
 Successione naturale con leguminose,mat.organico,
microbiologia
 Siepe,recinzione,zona 5

Elementi

Piante a vari livelli e di diverse specie,policultura intensificata
Swales,materiale organico,piante da pacciamatura e da ombreggiatura,piante anti-grandine,piu' livelli di piante,inoculazione microbiologia del suolo,tubi per irrigazione a goccia.
Importazione stallatico,area compost e materiale organico,compost toilet.
Animali domestici,sistemi di piante,aula corsi,sedie,lavagna,tavoli ecc.
Ristrutturazione cascina,stanze,bagni,cucina,sala da pranzo,raccolta acqua piovana,pannelli solari termici per acqua calda,paqnnelli fotovoltaici,turbina elettrica.
Robinie,ontani,pioppi,leguminose erbacee,cippato verde o secco,siepe protettiva lungo confini.
Piante ravvicinate,rete,pali ecc.

Scelta dei sistemi e degli elementi

 In un design di permacultura bisognerebbe includere sistemi ed elementi che hanno almeno tre funzioni per applicare il principio ecologico “Più elementi per ogni funzione importante” questo perchè gli ecosistemi in questo modo sono più resilienti. Se un elemento viene meno ci saranno altri elementi che espleteranno la

 funzione dell’elemento che è venuto meno. Ed anche il principio “Funzioni multiple per ogni elemento” in questo modo la natura usa l’energia nel modo più efficiente possibile,un’albero migliora il suolo con le radici,raccoglie l’acqua con le foglie,è antierosione con le radici capillari che formano una rete che ferma il suolo,è

 habitat per molti animali,repellente per altri,produce legna,frutti e molto altro.

 Quì di seguito andremo ad applicare questi principi ai sistemi ed

 elementi delle funzioni principali usando lo strumento di valutazione P.M.I. (Piu’,Meno,Interessante).

 Funzioni multiple per ogni sistema/elemento:

 Quì di seguito potete trovare tutti i sistemi ed elementi delle

 funzioni che rispecchiano questo principio di permacultura allo stesso tempo possiamo valutare anche le difficolta’ e le cose interessanti che andranno ad indicare possibilita’ da sviluppare nel futuro che non sono direttamente positive.

Permacultura Sintropica

| Piu'
| Rigenerazione del suolo
| Protezione anti-grandine
| Cibo di qualita'
| Aumento biodiversita'
| Sistema antiparassitario integrato
| Velocizzazione crescita
| Autoprotezione
| Produzione di humus

| Meno
| Utilizzo di molte piante

| Interessante
| Educativo
| Modo innovativo di produrre cibo
| Mitiga cambiamento climatico
| Aumenta la raccolta dell'acqua piovana

Raccolta acqua piovana (con swales,pacciamatura,ombreggiatura,stratificazione piante). 

| Piu'
| Aumenta l'umidità del suolo
| Anti catastrofe (siccita')
| Produce cibo di qualita'
| Risparmio su altri tipi di acqua piu' costosi per realizzazione e manutenzione
| Migliore di tutti I tipi di acqua perche' pura
| Mantiene I microbi idratati
| Velocizza la produzione di humus
| Velocizza la decomposizione del materiale organico
| Minimizza rischi allagamento

| Meno
| Richiede piccoli movimenti terra 
| Acquisto biotrituratore

| Interessante
| Aumento biodiversita'

Area compost + Prod. Humus

| Piu'
| Aumenta la vita microbica del suolo
| Nutre le piante
| Ritiene l'acqua
| Possibilita' di non usare prodotti chimici
| Chiude il ciclo di produzione
| Produce prodotti di alta qualita'
| Sistema antiparassitario

| Meno
| Lavoro minimo per fare il compost
| Raccolta materiale organico
| Necessita di acqua

| Interessante
| Educativo per fattoria didattica
| Prod. The' di compost
| Cibo per galline

Siepe/recinzione

| Piu'
| Forma microclimi
| Produce humus
| Forma habitats
| Protegge il sistema dall' energia dell'ambiente 
| Raccoglie acqua
| Aumenta biodiversita'
| Protegge da animali grandi
| Aumenta la produzione del sistema
| Anticatastrofe
| Mitiga la temperatura del sistema

| Meno
| La siepe richiede tempo per crescere
| La recinzione ha un costo elevato

| Interessante
| La siepe puo' essere altamente produttiva

Zona 5

 In permacultura la zona 5 e’ una zona del progetto che si usa lasciare alla rigenerazione naturale per imparare da lei come intervenire nel nostro progetto quando si avranno problemi vari di manutenzione. Non possiamo occupare tutto noi umani e non lasciare nulla alla natura. Vediamone le funzioni:

| Piu'
| Aumenta la biodiversita'
| Attira insetti impollinatori e predatori
| Sistema integrato
| Nessuna manutenzione
| Educativa
| Relax
| Aiuta la rigenerazione del terreno
| Preserva vita autocnona
| Realizzata in parti marginali del progetto
| Curativa

| Meno
| Se fatta sui margini troppo vicino al confine il vicino puo' protestare

| Interessante
| Relativamente veloce a formarsi
| E' bella
| Anti catastrofe
| Sorgente di micelio e materiale genetico locale

Più elementi per ogni funzione importante:

 Quì di seguito potete trovare tutti i sistemi ed elementi delle

 funzioni chiave che rispecchiano questo principio di permacultura.

Produzione cibo di qualita’: Permacultura sintropica,zona 5,swales,pacciamatura,siepe,sistemi che riducono le catastrofi,irrigazione goccia a goccia,irrigazione d’emergenza usando bialere,produzione di humus,inoculazione microbica.

Riduzione catastrofi: Policultura,swales,stratificazione piante,zona 5,siepe,the’ di compost irrorato dopo grandine,fertilizzazione di precisione.

Produzione humus: Area compost,pacciamatura,compost toilet,fertilizzazione di precisione,swales,siepe,permacultura sintropica.

Educazione: Fattoria didattica,compost toilet,zona 5,permacultura sintropica,area compost,siepe,raccolta acqua piovana,the’ di compost.

Sostenibilita’ economica: Agriturismo,produzione cibo,raccolta acqua piovana,pannelli solari termici,pannelli fotovoltaici,turbina elettrica.

Rigenerazione del suolo : Permacultura sintropica,pacciamatura,compost,swales,zona 5,siepe,the’ di compost,inoculazione microbica,successione di piante che imita la rigenerazione naturale.

Protezione del progetto : Siepe,zona 5,recinzione,swales,pacciamatura,stratificazione piante,the’ di compost,fertilizzazione di precisione,irrigazione a goccia,irrigazione con bialere.

Le etiche di permacultura

 Valutiamo come i sistemi più importanti si comportano in relazione alle

 tre etiche di permacultura. Le etiche di permacultura sono il nostro obiettivo per raggiungere la sostenibilita’ del sistema applicata nelle tre sfere della nostra vita: Ambientale,sociale ed economica. Ci saranno delle liste di sistemi ed elementi che rispettano

 le etiche. Se alcuni sistemi ed elementi si ripeteranno in più di un’etica questa sarà la

 conferma che saranno i più importanti per questo progetto.

Cura della terra: Ricostruiamo il capitale naturale,suoli,foreste,aria ed acqua

 pulita,diversità delle specie ecc.

Swales 
 Siepe 
 Microbi 
 Compost 
 Permacultura sintropica 
 Pacciamatura 
 Zona 5 
 Fattoria didattica 
 Riforestazione 
 Formazione di microclimi 

Cura della persona: Fisica,emozionale,spirituale,della tua famiglia,comunità,cultura

 e di tutta l’umanità come intero.

Cibo di qualita’ 
 Zona 5 
 Educazione 
 Riforestazione 
 Lavoro di manutenzione 
 Sistemi anti-catastrofe 

Economia equa e solidale: Limiti volontari al consumo ed alla riproduzione

 umana,rispetto dei limiti naturali e cooperazione equa e coabitazione pacifica planetaria. Creando abbondanza all’interno di un’ambiente finito.

Cibo sano 
 Non utilizzo di sostanze chimiche 
 Educazione 
 Riforestazione 
 Trattamento equo della forza lavoro 

Impatti

 Molte delle nostre opzioni avranno un maggiore impatto sull’ambiente di altre

 vediamo gli impatti ecologici dei vari sistemi ed elementi proposti nel design.

 Gerarchia dell’uso delle risorse

Risorse che aumentano da un uso modesto: Permacultura sintropica,zona 5,siepe,cibo di qualita’,riforestazione.

Risorse che non cambiano con l’utilizzo: Swales,educazione,zona 5,recinzione,pannelli solari termici,pannelli fotovoltaici,raccolta acqua piovana,irrigazione a goccia.

Risorse che scompaiono o si degradano se non usate: Cibo sano,acqua piovana non

 raccolta,sentieri e strade,irrigazione a goccia,compost,materiale organico.

Risorse che si riducono nel lungo termine con l’utilizzo: Irrigazione a goccia,recinzione,attrezzature varie,pannelli solari termici,pannelli fotovoltaici,turbina elettrica.

Rete delle connessioni

 La rete delle connessioni serve a visualizzare le connessioni tra i vari sistemi ed elementi. I sistemi e gli elementi con più connessioni saranno quelli che reggeranno il sistema che stiamo progettando quindi saranno i più importanti e quelli da realizzare prima perchè aiuteranno gli altri ad attecchire o a stabilizzarsi.

Scala delle connessioni

 Questa scala è il risultato della rete delle connessioni. 

 Il primo sistema/elemento è quello con più connessioni e l’ultimo è quello con meno connessioni. I sistemi/elementi con maggiori connessioni sono i più importanti perchè saranno di supporto per gli altri durante tutta l’esistenza del progetto. Inoltre,questa scala ci servirà dopo il design per delineare il piano di realizzazione.

 1) Permacultura sintropica

 2) Fattoria didattica,corsi

 3) Siepe

 4) Swales,pacciamatura con cippato

 5) Zona 5,stallatico-compost,inoculazione microbiologica

 6) Recinzione

 7) Irrigazione a goccia,agriturismo

Successione di cose da fare per la rigenerazione del suolo:

 (Dedotto dalla scala delle connessioni)

 1)Preparazione terreno alla permacultura sintropica nella parcella dove necessario

 con piante pioniere varie (verra’ indicato dettagliatamente nella fase del design)

 2)Swales,pacciamatura (meglio se con utilizzo cippato di robinia)

 3)Zona 5,stallatico-compost,inoculazione microbiologica delle piante messe a dimora

 4)Irrigazione a goccia

Design

Inquadramento della proprieta’


In questa foto aerea le aree in rosso sono le aree oggetto di questo design. La parcella n.119 e la parcella n.135.
Tutte le mappe originali sono in scala ma non quelle riportate in questo documento che per comodita’ sono ridotte. Le scale riportate su questo documento si riferiscono a quelle delle mappe originali che verranno fornite successivamente

 In questa mappa si puo’ vedere lo scorrimento dell’acqua piovana sul terreno dedotta dall’osservazione delle curve di livello. Questo ci servira’ per dedurre se ci sono zone a rischio allagamento. E possiamo cosi’ calcolare le zone piu’ umide e quelle piu’ secche. Su questa parcella non ci sono ristagni d’acqua particolari e viene distribuita abbastanza uniformemente sul terreno. Essendo inoltre un suolo morbido con un buon livello di humus ed argilla e la presenza di alberi di Robinia l’assorbimento e’ buono. Si consigliano alcune swales ad intervalli tra I 15 e 20 metri per aumentare la penetrazione dell’acqua creare un’accumulo per ovviare a siccita’ future e per mitigare l’impatto di eventuali alluvioni,essendo il terreno in piano. 

 In questa mappa possiamo notare il confine a nord da dove arriva l’aria fredda,dove si puo’ formare il gelo durante le stagioni a rischio,e da dove arrivano I venti freddi prevalenti in inverno. Subito dopo c’e’ un’area piu’ calda ma sempre fresca. Nella seconda meta’ del terreno si nota l’area calda e piu’ secca fino ad arrivare al confine sud dove e’ secco perche’ piu’ esposto a sud. Terremo in considerazione questi microclimi quando posizioneremo le piante sul terreno.

Permacultura sintropica

 La permacultura sintropica e’ un sistema agroforestale policulturale altamente produttivo che rigenera terreni degradati concentrando l’energia e mitiga le catastrofi naturali,quindi adatto per ovviare al cambiamento climatico in atto. Si basa sull’osservazione della rigenerazione naturale,applica le tre etiche della permacultura perche’ usa la metodologia del design olistico (Sustainable design) usato in permacultura. Inoltre,sequestra carbonio nel suolo per l’uso elevato di piante arboree perenni,per l’uso intensivo di piante e materiale organico,usato come pacciamatura (specialmente il cippato fresco). Diminuisce il fabbisogno idrico aumentando la raccolta di acqua piovana. La permacultura sintropica si snoda su tre aspetti la stratificazione delle piante,la successione delle piante e la potatura.

Stratificazione

 La stratificazione in permacultura sintropica e’ il posizionamento delle piante su piu’ livelli imitando la sovrapposizione di piante che usa la natura per rigenerare interi habitat. E’ una sovrapposizione di piante nello spazio. Si pianteranno/semineranno piu’ specie possibili coprendo tutto lo spazio disponibile per massimizzare la sinergia fra di loro e quindi concentrando moltissima energia in uno spazio specifico si stimolera’ l’azione rigenerante sintropica della natura,velocizzando l’attecchimento del sistema,la protezione da malattie ed attacchi parassitari,la crescita microbiologica,la qualita’ del cibo prodotto,la raccolta dell’acqua piovana attraverso la molteplicita’ di chiome foliari,la protezione dall’impatto dei raggi solari durante l’estate,la riduzione dell’evaporazione dell’acqua dal suolo.

Successione

 La successione invece e’ una sovrapposizione di piante che si realizza nel tempo. In relazione allo stato di fatto di un terreno,si useranno prima piante pioniere come le leguminose includendo le specie arboree. Man mano che il suolo migliora si inseriranno le specie da raccolto desiderate da noi. Il tutto effettuato con tutte le specie di piante esistenti (arboree,annuali,fiori,piante grasse ecc.). 

Potatura : La potatura viene usata sia per stimolare la crescita del sistema che si andra’ ad impiantare,sia per approvvigionarsi sul posto del materiale organico da usare come pacciamatura senza avere il bisogno di asportarlo da altri terreni e trasportarlo sul posto o addirittura comprarlo.

Piano di stratificazione

 E’ il piano di piantagione del progetto come si vede sopra. Il terreno viene suddiviso in quattro fasce di piante formate da 5-6 linee ognuna,ogni linea ha un livello diverso di piante ed ogni fascia a monte ha una swale (canale in piano) che accumula l’acqua piovana e la rilascia lentamente nel suolo oppure si puo’ riempire d’acqua irrigua quando necessario. Si consiglia un’impianto a goccia per I primi anni per ovviare a rischi di siccita’ e di attecchimento. Gli accessi avranno le dimensioni tra I 3 ed I 2 metri di larghezza. La mappa mostra il sistema come sara’ dopo alcuni anni,e’ il punto di arrivo,questo perche’ servira’ un periodo dove si dovra’ usare la successione di piante che aiuteranno le piante da noi volute. Pero’ siccome che il suolo e’ in buone condizioni e sono gia’ presenti alberi di robinie andremo ad impiantare tutte le piante insieme come da “Piano di successione” dove sono comprese le robinie. Le robinie andranno potate periodicamente per produrre materiale organico da usare come pacciamatura. 


Piano di successione

 La mappa sopra illustra tutte le piante da mettere al momento dell’impianto ed include anche le robinie che sono gia’ sul posto. Come si puo’ notare sono incluse anche le piante che saranno presenti per I primi anni e che poi quando le piante desiderate andranno in produzione non ci saranno piu’. Tutte le piante che inizialmente serviranno per aiutare l’attecchimento delle piante da produzione sono organizzate in placente. Cioe’ in gruppi di piante che hanno relazioni sinergiche ma che vengono intese come organismi unici e non come singoli individui. Questo e’ quello che ci dara’ la protezione al sistema,lo velocizzera’,migliorera’ la popolazione microbiologica,produrra’ un buon suolo e ci dara’ subito dal primo anno un raccolto.

Acqua

 Anche in questa parcella non rileviamo nessun accumulo di acqua in nessuna parte del terreno a parte verso il centro dove confluiscono le frecce direzionali della direzione di scorrimento dell’acqua piovana che in caso di piogge molto forti potra’ accumulare un po’ d’acqua. Questo verra’ ovviato dalle swale che si costruiranno nel sistema della permacultura sintropica. Chiaramente come indicato nella mappa, le frecce indicano anche la direzione dell’aria fredda, quindi nello stesso punto dove si accumula potenzialmente l’acqua piovana in caso di piogge molto forti,sara’ anche il punto dove si potra’ formare una sacca del gelo durante le stagioni a rischio. Questo comunque verra’ mitigato dalla presenza delle piante arboree che regoleranno la temperatura.

Microclimi 

 Possiamo notare che le zone calde,fredde,secche,umide sono molto simili alla parcella n.119. L’unica differenza che la possibile sacca del gelo la si trova nell’angolo in alto a destra dove verranno piantati una parte degli ulivi con I goumi.

 Cmq si ovviera’ questo problema con la piantumazione intensiva.

Piano di stratificazione

 E’ il piano di piantagione del progetto (parcella n.135) come si vede sopra. Il terreno viene suddiviso in due fasce di piante formate da 7-8 linee ognuna. Ogni linea ha un livello diverso di piante ed ogni fascia a monte ha una swale (canale in piano) che accumula l’acqua piovana e la rilascia lentamente nel suolo oppure si puo’ riempire d’acqua irrigua quando necessario. Si consiglia un’impianto a goccia per I primi anni per ovviare a rischi di siccita’ e di attecchimento. Gli accessi avranno le dimensioni tra I 3 ed I 2 metri di larghezza. La mappa mostra il sistema come sara’ dopo alcuni anni,e’ il punto di arrivo,questo perche’ servira’ un periodo dove si dovra’ usare la successione di piante che aiuteranno le piante da noi volute. In questo caso le condizioni di fertilita’ del suolo non supportano l’impianto delle piante da produzione quindi si applichera’ il piano di successione (vedi sopra) ma si aggiungeranno piante di ontani che si posizioneranno uno ogni 10-15 metri oltre alle robinie che si pianteranno come da piano di successione ma in questo caso anche sulle linee L3 ed L5. Le robinie andranno potate periodicamente (una massimo due volte all’anno in relazione alla vigoria ed allo sviluppo della pianta) per produrre materiale organico da usare come pacciamatura. In questa parcella all’inizio si pianteranno solo piante da supporto per altre piante,piante pioniere,piante fertilizzanti ecc. Tipo le robinie,gli ontani,trifogli vari,piante leguminose in genere per I primi due o tre anni ed in relazione al miglioramento del suolo si decidera’ poi di mettere a dimora il sistema per la produzione.

Piano di realizzazione 

Parcella n.119

 In questa parcella visto le condizioni dello stato di fatto,si andra’ ad impiantare direttamente il sistema produttivo.

 Il piano di realizzazione e’ il seguente:

 1) Potatura drastica delle robinie esistenti lasciandole a circa 3 metri di altezza

 2) Scavo delle swales (canali in piano)

 3) Pacciamatura delle linee con il materiale organico delle robinie tagliate (preferibilmente cippato)

 4) Messa a dimora delle piante che si potranno piantare in inverno e creare strutture per le piante che lo richiedono come uva,ciliegi e meli.

 5) Messa a dimora delle piante che si potranno piantare in primavera

 6) Irrorazione della fertilizzazione di precisione includendo I microrganismi

 7) Potatura robinie se necessario prima dell’inizio dell’estate

 8) Potatura formativa per le piante che richiedono un tipo di coltivazione commerciale come il filare a palmetta libera

Parcella n.135

 Per questa parcella le cose sono differenti perche’ prima si dovra’ procedere al piano successionale di recupero del suolo e poi si potranno mettere a dimora le piante produttive. Il piano successionale e’ lo stesso che per la particella n.119 con l’aggiunta di robinie,ontani e leguminose erbacee miste come: Trifoglio rosso e bianco,lupino,lupinella,loietto,trifoglio alessandrino,veccia sotto agli alberi azotofissatori (robinia e ontano)

 1) Aratura profonda

 2) Fresatura

 3) Messa a dimora robinie ed ontani

 4) Semina di leguminose miste

 Quando il suolo avra’ le caratteristiche che supportano le piante produttive:

 1) Potatura drastica delle robinie esistenti lasciandole a circa 3 metri di altezza

 2) Scavo delle swales (canali in piano)

 3) Pacciamatura delle linee con il materiale organico delle robinie tagliate (preferibilmente cippato)

 4) Messa a dimora delle piante che si potranno piantare in inverno e creare strutture per le piante che lo richiedono come uva,ciliegi e melograni.

 5) Messa a dimora delle piante che si potranno piantare in primavera

 6) Irrorazione della fertilizzazione di precisione includendo I microrganismi

 7) Potatura robinie se necessario prima dell’inizio dell’estate

 8) Potatura formativa per le piante che richiedono un tipo di coltivazione commerciale come il filare a palmetta libera

 I sesti d’impianto sono riportati sulle mappe in scala e seguono I sesti d’impianto commerciali piu’ stretti. Esempio Noccioli 3×4 metri,castagni e noci 10×8,meli,ciliegi a palmetta libera 3,5×2 metri visto che nelle file vicine ci sono piante piu’ piccole.

Costi

 Parcella n.135

 Ulivi n.14

 Goumi n.12

 Noccioli n.24

 Ciliegi n.20

 Pesche rosse n.10

 Viti n.40

 Aromatiche (Salvia,lavanda,rosmarino) n.106

 More senza spine 54

 Melograni n.18

 Mirtilli n.105

 Lamponi n.105

 Robinie n.126

 Ontani n.60

 Quotando una media di alberi a 8 euro a radice nuda,barbatelle gia’ innestate di uva da tavola a 1,50 euro l’una,piccoli frutti (dipende se si useranno le marze per I lamponi 1 euro l’uno e le piante grandi per more e mirtilli) 5 euro l’uno,le aromatiche a 1,50 euro l’una,robinie e ontani a 5 euro l’uno.

 Si avra’ un totale circa di:

 Alberi da frutta 784 euro

 Robinie e ontani 930 euro

 Viti 60 euro

 Aromatiche 159 euro

 More e mirtilli 795 euro

 Lamponi 105 euro

 Tot. 2833 euro

 Materiali per filari pali di castagno,filo di ferro,chiambrette circa 300 euro

 Scavi con ruspa 300 euro circa

 Aratura,fresatura e semina viene fatta dal cliente 

 Totale complessivo escluso iva : 3433 euro circa

 Parcella n.119

 Noci n.4

 Castagni n.4

 Noccioli n.58

 Meli n.26

 Viti n.100

 Pesche rosse n.36

 Aromatiche n.153

 More senza spine n.47

 Ciliegi n.18

 Lamponi n.60

 Mandorli n.12

 Melograni n.27

 Mirtilli n.62

 Goumi n.8

 Alberi da frutta 1480 euro

 Goumi 64 euro

 Viti 150 euro

 Aromatiche 230 euro

 More e mirtilli 545 euro

 Lamponi 60 euro

 Tot. 2529 euro

 Materiali per filari pali di castagno,filo di ferro,chiambrette circa 1000 euro

 Scavi con ruspa 500 euro circa

 Potatura robinie 1500 euro circa 

 Totale complessivo escluso iva : 5529 euro circa

 Da includere la manodopera che potra’ essere effettuata dal cliente

 Possiamo dedurre che il costo d’impianto di questo sistema includendo tutte le spese di realizzazione inclusi I trasporti si aggira nell’ordine dei 15000 euro per ettaro.

 Chiaramente questi sono costi indicativi per dare un’idea della spesa complessiva.

 Prima della realizzazione saranno forniti preventivi specifici.

 | Gennaio

 | Potatura Ulivi,meli,melograni,noccioli,castagni
 | Piantare aglio
 | Messa a dimora alberi e arbusti (neve permettendo)

 | Febbraio

 | Potatura ulivi,meli,melograni,noccioli,castagni
 | Messa a dimora alberi e arbusti (neve permettendo)

 | Marzo

 | Piantumazione patate
 | Inizio pacciamatura
 | Messa a dimora alberi e arbusti,aromatiche
 | Inizio semina legumi,primi ortaggi
 | Inizio irrorazione microbiologica

 | Aprile

 | Ortaggi
 | Inizio potatura verde degli alberi da supporto
 | Raccolta prima insalata
 | Pacciamatura
 | Irrorazione microbiologica

 | Maggio

 | Raccolta legumi e ortaggi
 | Possibile inizio irrigazione ortaggi con goccia a goccia
 | Raccolta piccoli frutti
 | Pacciamatura
 | Irrorazione microbiologica

 | Giugno

 | Taglio erbe spontanee per pacciamatura
 | Irrigazione a goccia per ortaggi
 | Raccolta piccoli frutti
 | Pacciamatura
 | Irrorazione microbiologica
 | Potatura noci
 | Potatura uva in verde

 | Luglio

 | Raccolta frutti + piccoli frutti
 | Irrorazione microbiologica
 | Raccolta ortaggi
 | Potatura noci
 | Potatura ciliegi
 | Potatura uva in verde

 | Agosto

 | Semina/piantumazione ortaggi invernali
 | Irrorazione microbiologica
 | Raccolta ortaggi
 | Raccolta frutti + piccoli frutti
 | Vendemmia uva da tavola
 | Potatura noci
 | Potatura uva in verde

 | Settembre

 | Raccolta ortaggi e frutta
 | Raccolta nocciole
 | Irrorazione microbiologica
 | Vendemmia uva da tavola

 | Ottobre

 | Raccolta castagne
 | Raccolta frutta
 | Raccolta ortaggi invernali
 | Irrorazione microbiologica
 | Vendemmia uva da tavola

 | Novembre

 | Raccolta olive
 | Raccolta ortaggi invernali
 | Potature
 | Messa a dimora alberi e arbusti

 | Dicembre

 | Raccolta olive
 | Raccolta ortaggi invernali
 | Potature
 | Messa a dimora alberi e arbusti

 Questo e’ il piano di manutenzione generale se interverranno per cause di forza maggiore eventi dannosi questi non possono essere previsti con certezza quindi si consiglia di aumentare I tempi di manutenzione di un 30% per cause eventuali varie.

Costi di manutenzione

 I costi di manutenzione possono variare moltissimo in relazione a chi effettua il lavoro. Se e’ una ditta professionale,un giardiniere,un bracciante o se il cliente fa la manutenzione da solo, questi avranno tutti costi differenti.

 In relazione alle tempistiche di lavorazione credo che ci vogliano sulle 30 giornate lavorative all’anno. 

 Quindi posso dare solo un costo indicativo se siamo noi dell’Istituto a farla.

 Il costo annuale complessivo di trasferte,cibo,attrezzatura,benzina e spese varie si aggira intorno ai 4800 euro annui.

 Design di Pietro Zucchetti Dip. Perm. Des.,pres. I.I.P.